TERRA DI BARI DOP

TERRA DI BARI, TERRA DI ULIVI.
Le distese di ulivi che puntellano il terreno rosso e ne raccontano la storia millenaria sono il tratto distintivo di un territorio unico al mondo: la Terra di Bari. In nessun luogo esiste una quantità e una qualità di ulivi, anche centenari, come in questo lembo di Mediterraneo.

TERRA DI BARI, UNA TRADIZIONE MILLENARIA.
Patrimonio agrario ma anche culturale e paesaggistico, la coltivazione dell’ulivo e l’estrazione del suo prezioso olio, è stata introdotta in Terra di Bari dai Fenici e dai Greci. Furono poi i monaci benedettini, nel V secolo, a trasformare in oliveti enormi distese selvatiche, avviando e diffondendo la cultura della produzione di olio. Fonti storiche narrano che nel XIII secolo, a Venezia, l’olio proveniente da Bitonto fosse così apprezzato da essere scambiato a 3 ducati per 1.000 libre, contro 1 solo ducato per quello proveniente da tutte le altre zone.

Prodotto nelle tre tipologie «Castel del Monte », «Bitonto» e «Murgia dei Trulli e delle Grotte », questo olio extravergine di oliva DOP si ottiene nella provincia barese e in quella di Barletta-Andria-Trani . L’olio Terra di Bari è ottenuto tra la provincia di Bari e l’area amministrativa di Barletta-Andria-Trani e, tenendo conto delle diverse condizioni ambientali e agricole, la zona di produzione è divisa in 3 sottozone cui corrispondono altrettanti nomi geografi ci che completano la dicitura Terra di Bari; essi sono: «Castel del Monte», prodotto in 11 comuni, «Bitonto», la cui zona di produzione include 25 comuni, «Murgia dei Trulli e delle Grotte», ottenuto in 12 comuni.

Per la produzione dell’olio Terra di Bari «Castel del Monte» è utilizzata la varietà Coratina, che deve essere presente per almeno l’80%, per il «Bitonto» si impiegano Cima di Bitonto o Ogliarola barese e Coratina, da sole o assieme, per almeno l’80%, e per ottenere il «Murgia dei Trulli e delle Grotte» la varietà principale è la Cima di Mola, che deve esser utilizzata per almeno il 50%, ma possono concorrervi anche altre varietà, purché in una percentuale inferiore al 50%.

CURIOSITÀ
Nel Settecento, nella piazza di Venezia, l’olio pugliese era indicato con il nome del porto d’imbarco; per questo areale, quindi, gli oli si chiamavano Bisceglie, Molfetta, Bari, Mola, Monopoli e soprattutto Bitonto, che nella città marinara veneta era valutato il triplo rispetto agli oli delle altre zone olivicole.

  • OP DI RIFERIMENTO:
    O.P. OLEOPUGLIA SOC. COOP. AGRICOLA – BRINDISI

  • Sede:
    Via Filomeno Consiglio, 4
    BRINDISI

  • Telefono: 0831 526590

  • OP DI RIFERIMENTO:
    ORGANIZZAZIONE DEI PRODUTTORI OLIVICOLI- COOPOLIO SALENTO SOC. COOP. AGRICOLA

  • Sede:
    Via Bari, 17
    LECCE

  • Telefono: 0832 099397

  • OP DI RIFERIMENTO:
    PUGLIAOLIVE SOCIETA’ COOPERATIVA

  • Sede:
    Via Amendola, 205/3
    BARI

  • Telefono: 080 5520598

Documentazione per il riconoscimento DOP

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Caratteristiche sensoriali

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